Nardini Editore al Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze

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Vi aspettiamo al Salone dell’Arte e del Restauro di Firenze, dal 25 aprile al 1 maggio 2024 alla Fortezza da Basso, Quartieri monumentali. La manifestazione si svolgerà in contemporanea con la MIDA, la Mostra Internazionale dell’Artigianato di Firenze.

Nardini Editore, sarà presente con un suo stand dove potrete trovare tutto il catalogo di arte, conservazione e restauro, anche di altri editori, e con un nutrito numero di incontri. Qui di seguito il programma in dettaglio.

Per info: [email protected]

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venerdì 26 aprile:

  • 13:15-13:45 – Conservazione preventiva delle collezioni fotografiche (Matè)

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sabato 27 aprile

  • 10.00-10.45 – Le tombe dipinte di Tarquinia. Conservazione, restauro, tecnica di esecuzione (Cecchini/Lanfranchi)
  • 12.00-12.45 – La conservazione delle materie plastiche nelle collezioni di design e di arte contemporanea (Costa/Bassotti)
  • 12.45-13.30 – La conservazione preventiva e programmata: una strategia per il futuro (Moioli+Della Torre)
  • 13.30-14.45 – TAVOLA ROTONDA – Orizzonte internazionale: dalla formazione al lavoro. (Izzo/Moioli/Della Torre/Burnett)

TAVOLA ROTONDA – Orizzonte internazionale: dalla formazione al lavoro. 

IL RESTAURO, DALLA FORMAZIONE AL LAVORO per i giovani restauratori, in Italia e all’estero. 

La possibilità per i giovani restauratori italiani di andare all’estero a fare esperienze lavorative anche a partire dal restauro di opere d’arte “etniche” che possono avvicinare il mondo del restauro italiano a quello di paesi europei ma anche molto lontani. Il collegamento ideale tra l’Italia e il Paese estero che può ospitare un giovane è la prevenzione, e come questa viene concepita e attuata. 

Ma cosa possono fare le istituzioni del Restauro e le Università per favorire lo scambio non solo in ottica “formazione” ma soprattutto per le possibilità lavorative reali di media o lunga durata? Come possono interagire le aziende private italiane con gli enti che si occupano del restauro nei vari Paesi del mondo? O con quelli che finanziano restauri in quanto fondazioni, associazioni, promotori di iniziative di conservazione al fine di nuove fruizioni? Come possono, i giovani italiani, capire a chi e come rivolgersi per realizzare un’esperienza lavorativa all’estero in questo settore? Crediamo che un approccio possa essere quello, appunto, della conoscenza delle opere d’arte e dell’artigianato artistico etnico. Se non possono viaggiare le opere, possono farlo i giovani restauratori? È possibile un rapporto di stretta collaborazione fra enti utilizzando la prevenzione come metodo di programmazione del rapporto e degli interventi? 

Lo abbiamo chiesto a: 

– Carolina Izzo, restauratrice italiana con attività proprie in Nuova Zelanda; Con lei interverranno restauratrici italiane che hanno lavorato in Nuova Zelanda su progetti di collaborazione. 

– prof. Stefano Della Torre, Politecnico di Milano, promotore del concetto di conservazione preventiva e programmata; 

– arch. Rossella Moioli, Politecnico di Milano, autrice del volume “La conservazione preventiva e programmata… Gli interventi di Fondazione Cariplo sul territorio”; 

– Catherine Burnett, che si occupa per Palazzo Spinelli dei progetti di cooperazione internazionale. 

Un esempio? L’Italia come Paese ricco di beni culturali e di professionisti nel settore, e la Nuova Zelanda come Paese in cerca delle proprie tradizioni e specializzata nella preservazione dei Taonga (opere di valore) più che nel restauro ‘conservation’.  

Questo punto di vista, decisamente opposto a quello classico italiano, non solo incuriosisce i giovani professionisti europei ma apre loro una visuale nel mondo della conservazione dei beni culturali, generalmente, finora, non trattato nei piani di studio.   

Da qui nasce la possibilità di scambiare punti di vista ed esperienze fra culture, a completamento del proprio curriculum. La ricerca e l’esperienza all’estero (o di giovani da tutto il mondo in Italia) sono stimolanti dal punto di vista del fruitore per l’opportunità di mettere in atto le conoscenze acquisite insieme alla necessità di adattarle ai diversi modi di valorizzare il patrimonio locale.  

Racconti di esperienze e suggerimenti potranno esaudire la curiosità degli ascoltatori. 

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domenica 28 aprile

  • 17-17.45 – Chimica applicata ai Beni Culturali (vol. I e vol. II) – prof. Vasco Fassina.

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martedì 30 aprile

12:00-12:45 – Conservazione ed efficienza energetica dell’edilizia storica (dott.ssa Alessia Buda)

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