Ferrara. Conclusi i lavori di restauro alla chiesa di San Paolo lesionata dal terremoto

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Sono stati dichiarati terminati i complessi lavori alla chiesa della Conversione di San Paolo, fra le più antiche di Ferrara, lesionata dal sisma del 2012. All’esterno, sono stati tolti i pannelli del cantiere e finalmente la facciata si può ammirare nella sua completezza.

L’edificio era chiuso già da metà degli anni Duemila, ben prima del sisma. La sua situazione si è poi aggravata dalle lesioni dovute alle scosse del 2012. Ora, dopo la fine dei lavori di competenza del Comune, si stanno realizzando le ultime pulizie all’interno della chiesa, di proprietà della parrocchia di San Paolo.

Risalente, nel suo primo nucleo, al X secolo, l’edificio di epoca tardo rinascimentale si trova all’angolo tra corso Porta Reno e piazzetta Alberto Schiatti, nome dell’architetto che ne progettò la rinascita tra il 1573 ed il 1611, dopo il terremoto cinquecentesco.

È considerato il pantheon della città poiché ospita le sepolture di illustri personaggi di cultura, tra cui le tombe del poeta Guarino Veronese, il compositore Luzzasco Luzzaschi, di Alberto Lollio e di Giovan Francesco de Grossi (detto Siface). La chiesa – che ha annessi l’ex convento dei Carmelitani e i chiostri rinascimentali – è altresì nota per i tanti artisti che l’hanno impreziosita, tra cui Bastianino, Girolamo da Carpi, Domenico Mona e Scarsellino.

La riqualificazione e il restauro della chiesa di San Paolo ha comportato un doppio stanziamento, per un totale complessivo di 3,8 milioni di euro (3 milioni di finanziamento ministeriale del Ducato Estense e 850 mila di fondi regionali post sisma). In base a una specifica convenzione, per poter realizzare gli interventi, il Comune di Ferrara è stata stazione appaltante.

I lavori sono stati conclusi nei tempi preventivati e sono stati realizzati dal raggruppamento temporaneo di imprese composto dalle ditte Leonardo Srl e Lolli Raffaele impianti Srl di Bologna. La consegna dei lavori è avvenuta il 29 novembre del 2021. Gli interventi sono partiti poi a gennaio 2022. La progettazione e direzione dei lavori è stata curata dall’ingegnere Giuseppe Carluccio (BCD progetti) coadiuvato per il restauro degli apparati decorativi dall’architetto Benedetta Caglioti.

Gli interventi si sono concentrati sul miglioramento sismico, insistendo soprattutto nella struttura di copertura e nel sottotetto. E’ stato rifatto il manto di copertura, sono state restaurate le facciate esterne e l’apparato decorativo di tutta la chiesa, specificatamente sulle volte della navata principale, sul transetto, sull’abside e parte delle navate laterali.

Tra gli elementi di novità, sono state realizzate due rampe per consentire l’accesso funzionale a persone con disabilità (una dall’ingresso principale e una da Porta Reno in prossimità dall’abside) ed è stata potenziata l’illuminazione, ora con faretti a led, sia interna che esterna. Entro fine febbraio la compagnia elettrica fornirà la potenza necessaria per illuminare la chiesa e riscaldarla adeguatamente.

Ma i lavori continuano. Il Ministero dei beni culturali ha assegnato alla Soprintendenza 600mila euro (con fondi del 2024) per il restauro delle opere artistiche di grande pregio e degli altari laterali e delle pale per poter ospitare nuovamente i quadri (fin da subito messi in deposito) che caratterizzano la chiesa.

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